lunedì, settembre 29, 2008

Meglio guidar Triumph che Lambrette...

Un compagno commentatore, nel post dedicato a Luca Cafiero, ha contestato l' uso della Triumph da parte dei sessantottini allo "champagne" di allora, credendo trattarsi di moto. Ignorando,probabilmente per la giovane età, dell' esistenza dell' omonima marca automobilistica Inglese, in quei tempi molto apprezzata dai giovani italiani, nelle varie versioni TR e Spitfire.
Aggiungendo che, per quanto ne sa lui (!!!), Cafiero non ha nemmeno guidato una Lambretta.
Meglio così, perchè allora le Lambrette erano molto pericolose, specie se a guidarle erano personaggi come Augusto Viel e Mario Rossi, immortalati nella famosissima fotografia della rapina all' Istituto Autonomo Case Popolari di Genova con relativa uccisione sanguinaria e senza pietà del povero fattorino Alessandro Floris, addetto agli stipendi dello IACP, che non esitò ad opporsi ai due criminali, e per questo fu freddato con un colpo di pistola. Viel e Rossi, quest' ultimo poi condannato all' ergastolo per tale crimine, erano militanti del Gruppo Armato XXII Ottobre. Poi legati ai GAP, "Gruppi di Azione Partigiana" (un nome, una garanzia...) fondati dal miliardario Giangiacomo Feltrinelli.
http://it.wikipedia.org/wiki/Triumph_TR

domenica, settembre 14, 2008

Ora e sempre: resistenza !




Tornare in Italia e perdere i benefici delle vacanze in un paese libero dove si parla di McCain e Palin nello stesso tempo del Keniano, grazie a Fini ed alle sue dichiarazioni da Cattivo Maestro è tutt'uno.


Perchè se i neo-antifascisti di Antifascismo Nazionale sperano che muoiano in fretta i valorosi Combattenti dell' Onore che combatterono tutta la Seconda Guerra Mondiale SEMPRE con una divisa indosso e continuando a farla con chi l' intero Popolo Italiano aveva voluto incominciare a fare, ci siamo ancora noi reduci degli Anni 70' che l' Antifascimo Militante l'abbiamo subito sulle nostre spalle e sulle nostre teste, spesso lasciando sul campo cari Camerati, subendo il carcere o le repressioni di uno stato forte con chi stava a Destra e debole con i sinistri, con le zecche che urlavano: "La resistenza ce l'ha insegnato: uccidere un Fascista non è reato !"; "Ora e sempre: resistenza !"; "Se vedi un punto nero, spara a vista: o è un Carabiniere o è un Fascista !", "Fascisti,carogne:tornate nelle fogne !"; "Hazet 36 (la chiave inglese che uccise Sergio Ramelli): Fascio dove sei ?"; "Colpirne uno per educarne cento". E proprio quest' ultimo slogan fu preso dalle Brigate Rosse direttamente dai GAP mordi e fuggi, a dimostrazione della continuità che vollero i brigatisti con la resistenza, nella quale, del resto, militò anche la formazione "Stella Rossa", oggi conosciuta, ma che aveva un simbolo molto simile alle BR.
Reduci che non ci lasciamo intimidire da certe dichiarazioni.


Chissà cosa volesse intendere un giovane Ignazio La Russa in Corso Monforte a Milano in quegli anni '70 mentre mostrava il braccio teso alla teppa rossa capitanata da Capanna, Restelli e Cafiero ? Di voler offire loro cinque caffè ?


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