martedì, marzo 21, 2006
NOVEMBRE 1969.
1 Novembre: Roma, bomba al cinema Brancaccio.Linea ferroviaria Treviso-Udine, attentato dinamitardo.4 Novembre: Torino, ordigno esplosivo contro la scuola religiosa "San Giuseppe".Prato, bombe contro un' industria tessile.5 Novembre: Torino, sette studenti di sinistra arrestati per attentati vari.Milano, violenze alla Bracco, Lagomarsino e IBM Italia.6 Novembre: Torino, violenti incidenti provocati dai comunisti; feriti il vice-questore, un ufficiale di polizia e 33 agenti.Pordenone, assaltata la sede del giornale "Il Gazzettino".Bari, violenze dei comunisti contro impiegati ed operai; feriti 2 operai e 5 uomini delle forze dell'ordine.Milano e provincia, gravi incidenti per gli scioperi dei metalmeccanici. Presa di mira la FIAT in Corso Sempione: tafferugli e sassaiola, contro l'edificio e contro la Pubblica Sicurezza, che si chiude con 56 feriti, di cui 53 della polizia. Picchetti bloccano la Bracco Industria Chimica e la Roche.Bassano del Grappa, azioni di disturbo alle industrie Metalfusione F.lli Toniotto, F.lli Meneghetti e ISCA con imposizione agli operai ed impiegati di abbandonare il posto di lavoro.Stessa imposizione da parte di elementi estranei all'azienda ai lavoratori della UNI.MAC e della FIMA. Sabotata la linea ferroviaria Brindisi-Taranto.Bari, alla FIAT scontri tra scioperanti e personale che vuole lavorare: 2 feriti. A Milano si vieta al personale con la violenza di tornare al lavoro nelle Aziende: Roche, S.I.O., Columbia e Gnocchi, Cartiera Binda, Kores, Gunther Wagner, Schering e Bracco.Incidenti a Bologna alla Ducati Elettrotecnica, alla Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Genova, alla Olivetti di Ivrea, a Bergamo e Stezzano.7 Novembre: Milano, operai comunisti dell' Alfa Romeo aggrediscono un giornalista ed un fotoreporter del "Corriere della Sera".Trieste, aggrediti due fotoreporter del giornale "Il Piccolo".8 Novembre: Genova, i comunisti aggrediscono gli operai dei Cantieri del Tirreno che rifiutavano di scioperare.Roma, estremisti di sinistra invadono la Facoltà di Magistero dell' Università.10 Novembre: Rovagnasco di Segrate, la Everest Calcaterra è fatta segno di vandalismi.11 Novembre: Torino, violenze alla FIAT Lingotto: bloccati gli uffici della Direzione; feriti un agente ed un carabiniere.Milano, invaso lo stabilimento Corrada a Lainate e costretti allo sciopero i lavoratori della Roche e della Bracco.Venezia, minacciati i dipendenti della Mira Lanza da gruppi di scioperanti.12 Novembre: Torino, violenze agli stabilimenti FIAT a Mirafiori, Lingotto e Stura. Impedito l'accesso agli impiegati.Genova e Torre Annunziata, occupate dai metalmeccanici le stazioni ferroviarie.Invasioni, minacce e vandalismi alle Officine Meccaniche Putin di Villaverla; alla SIAE Microelettronica di Cologno Monzese; alla Poli-Chimica ed alla Roche di Milano.13 Novembre: Torino, nuove violenze alla FIAT; aggrediti gli operai della Commissione Interna a Rivalta.Bologna, il Consiglio Comunale decide il trasporto gratuito per gli scioperanti.Manifestazioni ed incidenti in tutta la penisola: a Milano alla Risomesa, alla S.I.O. ed alla Roche; a Bergamo alla Revisione Macchine Utensili, alla SIAD, alla Magrini ed alla SACE; a Siracusa occupata la Strada Statale 114.Roma, nuove violenze alla Facoltà di Magistero.14 Novembre: Torino, la FIAT sospende 29 operai denunciati per atti di violenza. Disordini alla Lancia.Minacce e percosse a chiunque voglia lavorare: alla Roche a Bergamo; alla Inverni di Senago; alla Manuli Dardanio di Brugherio.Vandalismi alla Officina Meccanica Beltramelli di Stezzano e alla F.lli Lanza di Predore.Sesto San Giovanni (Mi), distrutte le auto e le moto degli operai e degli impiegati che non aderiscono allo sciopero.Bologna, assaltato l'Istituto Tecnico "Pacinotti".15 Novembre: Roma, cortei e blocchi stradali.17 Novembre: Seriate, alla IBI la ditta viene invasa e danneggiata, operai ed impiegati malmenati.19 Novembre: Venezia, assaltata la direzione delle Assicurazioni Generali, e gli impiegati salvati a stento dalla polizia.Volanti Rosse imperversano al Nord in spedizioni punitive contro chi non sciopera: alla SIT a Schio, al Lanificio Nicolato di Chiampo, alla Smalteria e Metallurgia Veneta di Bassano del Grappa ed alla Pellizzari di Arzignano.Fondi (Lt), occupato ed incendiato il Municipio; numerosi feriti fra i carabinieri.Portici (Na), distrutti 6 autobus dai manifestanti.Catania, Taranto, Trento, Bari, violenti incidenti.Milano, i comunisti provocano violenti incidenti nelle strade del centro. Ucciso l'agente di Polizia Antonio Annaruma, ferito il questore Mario Guida e oltre 60 agenti. Assaltate le ambulanze che trasportano i feriti.20 Novembre: Torino, devastato da studenti di sinistra il Liceo "Gioberti".21 Novembre: Roma, i comunisti tentano di provocare un' insurrezione tra i detenuti del carcere "Regina Coeli". Aggredito e derubato un ufficiale di polizia.Milano, anarchici tentano di invadere il Palazzo di Giustizia. Violenze alla FIAT, alla UNILIT ed alla Pirelli.Torino, sabotaggi e scontri tra operai e dipendenti della Azienda Tranviaria.23 Novembre: Roma, violenti incidenti, ferito un sottufficiale di polizia.Genova, aggressione da parte comunista contro i partecipanti al comizio del parlamentare liberale Durand de la Penne.24 Novembre: Roma, attentato dinamitardo contro la Caserma dei Carabinieri della Legione "Lazio".25 Novembre: Roma, il Partito Comunista costringe la giunta comunale a stanziare 30 milioni a favore degli scioperanti. Trovato ordigno esplosivo sotto un ponte dell' Olimpica.30 Novembre: aggressioni da parte di estremisti di sinistra contro la comunità Israelitica romana.
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Subject: il socialismo esce di scena
Sconfitta della sinistra estromessa dal quadro politico
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Il centro-sinistra di Prodi non è riuscito a sopravvivere al tradimento di Mastella e Dini ed al cambio di linea di quello che fu l'Ulivo e che è diventato il Partito Democratico. A nulla è valso il suicidio della sinistra "massimalista" che ha rinunziato a tutelare gli interessi dei lavoratori nella sua azione di governo. Il Governo Prodi ha sempre mostrato un viso arcigno all'elettorato di sinistra. Con la complicità delle Confederazioni Sindacali ha varato un accordo (protocollo del 23 luglio) che ribadisce e rafforza il precariato e la perdita di diritti che la legge Biagi sancisce per il lavoro dipendente: ha modificato il sistema pensionistico nel senso voluto dalla riforma Maroni; si è limitato a fare qualche elemosina ai pensionati più poveri ed ai cosidetto "non capienti" sulla linea del liberismo compassionevole (qualche soldo ma niente diritti), ha varato un decreto "sicurezza" che
definire illiberale è poco.
L'ultimo atto sconcertante di questo governo è stata la mediazione del Ministro del Lavoro al contratto dei metalmeccanici, un contratto che riduce l'autonomia ed i diritti del lavoro dipendente per una manciata di spiccioli. Con qualche debole resistenza la sinistra ha assistito allo sviluppo del razzismo di tante amministrazioni comunali di centro-sinistra, non ha compreso il disgusto crescente verso una democrazia diventata oligarchia per i privilegi dei politici, non ha capito la svolta del PD verso una riduzione della democrazia
a favore di una "governabilità" che altro non è se non l'impossibilità di fare valere i propri diritti in una fase di marginalizzazione della questione sociale fuori dal quadro politico.
Ieri al Senato è morto per sempre il centro-sinistra. E' finita l'alleanza tra la borghesia liberale e la classe lavoratrice. Ora lo scontro politico sarà tra due agglomerazioni "moderate" (laddove "moderate" significavano soltanto destra con manganello e destra senza). I partiti della sinistra eredi delle tradizione del socialismo sono stati messi fuori gioco.
Il clima prossimo venturo è anticipato dagli orientamenti dei tribunali di Genova e di Napoli che erogano e propongono di erogare altre condanne pesantissime a chi contesta
le scelte del governo.
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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Sconfitta della sinistra estromessa dal quadro politico
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Il centro-sinistra di Prodi non è riuscito a sopravvivere al tradimento di Mastella e Dini ed al cambio di linea di quello che fu l'Ulivo e che è diventato il Partito Democratico. A nulla è valso il suicidio della sinistra "massimalista" che ha rinunziato a tutelare gli interessi dei lavoratori nella sua azione di governo. Il Governo Prodi ha sempre mostrato un viso arcigno all'elettorato di sinistra. Con la complicità delle Confederazioni Sindacali ha varato un accordo (protocollo del 23 luglio) che ribadisce e rafforza il precariato e la perdita di diritti che la legge Biagi sancisce per il lavoro dipendente: ha modificato il sistema pensionistico nel senso voluto dalla riforma Maroni; si è limitato a fare qualche elemosina ai pensionati più poveri ed ai cosidetto "non capienti" sulla linea del liberismo compassionevole (qualche soldo ma niente diritti), ha varato un decreto "sicurezza" che
definire illiberale è poco.
L'ultimo atto sconcertante di questo governo è stata la mediazione del Ministro del Lavoro al contratto dei metalmeccanici, un contratto che riduce l'autonomia ed i diritti del lavoro dipendente per una manciata di spiccioli. Con qualche debole resistenza la sinistra ha assistito allo sviluppo del razzismo di tante amministrazioni comunali di centro-sinistra, non ha compreso il disgusto crescente verso una democrazia diventata oligarchia per i privilegi dei politici, non ha capito la svolta del PD verso una riduzione della democrazia
a favore di una "governabilità" che altro non è se non l'impossibilità di fare valere i propri diritti in una fase di marginalizzazione della questione sociale fuori dal quadro politico.
Ieri al Senato è morto per sempre il centro-sinistra. E' finita l'alleanza tra la borghesia liberale e la classe lavoratrice. Ora lo scontro politico sarà tra due agglomerazioni "moderate" (laddove "moderate" significavano soltanto destra con manganello e destra senza). I partiti della sinistra eredi delle tradizione del socialismo sono stati messi fuori gioco.
Il clima prossimo venturo è anticipato dagli orientamenti dei tribunali di Genova e di Napoli che erogano e propongono di erogare altre condanne pesantissime a chi contesta
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